Cioè, ora non è che io voglia sparare sulla croce rossa e racimolare consensi facili e Dio solo sa quanto io sia quasi sempre a favore delle donne, qualunque cosa facciano o dicano, però di fronte a certe cose io resto basita e non posso restare in silenzio. Cioè non ce la faccio. Tra Pago e Serena Enardu succede quello che succede e entrambi, salvo qualche video in cui hanno fatto capire di non essere morti, non lasciano trapelare sensazioni o emozioni riguardo ciò che hanno provato durante il loro percorso a Temptation Island. E ci sta, dal momento che devono assicurare l’esclusiva al programma che gli ha permesso di guardarsi dentro. Però, se tu, e in questo caso mi riferisco a Serena, sai di aver sbagliato (e non parlo della rottura con Pago, perché lei da donna ha il sacrosanto diritto di stare con qualcuno che ama) nei modi e nelle tempistiche, nei confronti del tuo ex fidanzato, che forse sta ancora soffrendo o forse no, puoi mai fare dei video “giocando” con questa tua presunta consapevolezza e sponsorizzarci le candele? Cioè io posso mai imbattermi in delle storie dove devo ascoltare “Mia nonna mi diceva che quando l’aria è un po’ pesante, devi accendere una candela?” e sentire te che ti lamenti che vieni fraintesa? L’aria pesante c’è perché ci siamo immedesimati tutti nella fine di una storia che è stata importante, spero, per entrambi. Ci siamo affezionati ad un uomo che lungi dall’essere perfetto, ha dimostrato di essere stato coerente con sé stesso e con te, dal momento che non è stato lui a doversi obbligare per sette anni a provare un sentimento che in realtà forse non c’era più da tempo. Questa consapevolezza, che ha portato Pago a soffrire e che ha creato quest’atmosfera pesante, è dipesa da te, Serena. Sei tu che ci hai portati a schierarci dalla sua parte e non per compassione, ma perché abbiamo visto un uomo innamorato che fino alla fine sperava in un epilogo lieto, nonostante tutto. Ora, lungi da me voler dare spazio a quei commenti luridi che sono stati rivolti all’ex tronista e che l’hanno offesa in modo viscido ed immotivato, sconfinando in campi che a nessuno di noi è dato giudicare, però a mio avviso, vedere dei video in cui si sponsorizza un prodotto, prendendo spunto da un presunto “dolore” che in quel preciso momento si prova, ha un po’ il sapore della povertà d’animo.
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