Riccardo Gismondi esattamente come gli altri personaggi usciti da Uomini e Donne, ha avuto un grande seguito soprattutto sui vari social. A contribuire al suo successo c’è la sua storia d’amore con Camilla Mangiapelo, la ragazza che durante il programma ha conquistato il cuore del giovane di Anagni, tanto da indurlo a sceglierla all’improvviso, nel corso di una puntata “ordinaria” (mica tanto visto che per quel giorno era prevista anche la scelta di Claudio Sona).
La questione che vogliamo affrontare oggi però è differente. I personaggi “famosi”nel decidere di esporsi pubblicamente sanno perfettamente che possono ricevere sia consensi che critiche, e questo viene accettato più o meno da tutti.
C’è chi alle critiche decide di rispondere, dando a volte anche soddisfazione a chi commenta negativamente, chi invece decide di ignorare le cattiverie, spesso gratuite che si riversano sul web. Diciamo che è piuttosto difficile stabilire chi opera nel giusto e chi no.
La domanda che piuttosto mi sorge spontanea è : Qual è il confine tra critica e “diffamazione”? Qual è il confine tra dissenso e ingiuria? E questa domanda diventa lecita alla luce degli ultimi avvenimenti. Infatti proprio Riccardo, dopo essere stato tartassato diverse volte dalle ingiurie di diversi “haters” ha sbottato su instagram, rispondendo anche pesantemente ad uno di loro.
Ecco il post di Riccardo :
(Clicca sulle immagini piccole qui sotto per ingrandirle!)
È giusto secondo voi l’atteggiamento di Gismondi? È normale scoppiare con parole del genere, oppure personaggi del genere sono tenuti ad allungare il limite di sopportazione all’infinito?
mangiato commento…
Il post e’ forte. Il problema sta nel tipo di programma e di persona che ha raggiunta la popolarita’. Non si parla di un attore che scinde personaggi interpretati e persona/vita reale. Qui si prende gente “dalla strada” o dal bassifondo vippettaro e li si mette a raccontare una cosa privatissima come la (eventuale e presunta) nascita di un amore.
In un paese che e’ considerato il piu’ maleducato d’Europa (prego leggere documenti ad hoc) il senso del limite non esiste. Come dire. Se mi limoni, piangi, urli, sbraiti, ti sbottoni raccontandomi le tue miserie umane, e in piu’ ci fai anche i soldi, io mi sento libero di dire la mia sempre e comunque.
Rispondere in modo elegante puo’ essere un modo di reagire. Non rispondere anche.
Il post di Riccardo non e’ un buon esempio, seppur comprensibile.
Bella domanda Talpa.!!
Di certo è meglio evitare di parlare di “pizze” in faccia.
Capisco invece si sbotti per commenti pesanti fatti dalla stessa persona, per mesi e mesi, sul profilo del personaggio.
Non sarebbe giusto rispondere ai commenti negativi, ma non è neppure coerente chi continua a dare visibilità, commentando sulle pagine personali, offendendo il personaggio di turno.
Difficile non rispondere mai.